Ruchè di Castagnole

DENOMINAZIONE DI ORIGINE CONTROLLATA E GARANTITA

Vino piemontese rosso prodotto da un vitigno autoctono omonimo coltivato esclusivamente in una piccola zona della Provincia di Asti.

• Uvaggio: 100% Ruchè

• Resa: (uva/ettaro)90 q

• Resa massima dell’uva70,0%

• Titolo alcolometrico naturale dell’uva: 10,5%

• Titolo alcolometrico minimo del vino: 12,0%

• Estratto secco netto minimo: 20,0‰

Caratteri pedologici e colturali: terreni calcareo-argillosi con esposizione est sud-est; lavorazione del terreno e concimazioni solamente organiche ad anni alterni; sfalcio delle erbe infestanti e trattamenti anticrittogamici a base di rame, zolfo e microrganismi; raccolta manuale in cassette da 15-18 kg

• Resa per ettaro: 50 quintali

• Affinamento: Acciaio 6 mesi, bottiglia 6 mesi

• Temperatura di servizio: 20 °C

Storia

Il suo nome ha etimologia incerta, tuttavia alcuni ipotizzano un legame in merito ai primi vigneti coltivati vicino a una chiesetta benedettina dedicata a San Roc (san Rocco), oggi inesistente, che si doveva trovare nei pressi di Portacomaro o Castagnole Monferrato.

Altri ancora pensano che il nome possa derivare dai tipici luoghi collinari, da cui il dialettale “ruché”, indicando l’erto arroccamento della vigna ben esposto al sole.

Ha un gusto unico e particolare, mediamente strutturato e generoso (leggermente meno alcalino). A Castagnole Monferrato verso la fine degli anni settanta il parroco don Giacomo Cauda, insieme al sindaco Lidia Bianco, si impegnò nella sua rivalutazione qualitativa, fino a ottenerne la D.O.C. nel 1987.

Da allora il Ruché ha acquisito nell’enologia, a livello nazionale e internazionale, un posto di nicchia di tutto rispetto.

È un ottimo vino da formaggi saporiti di media-alta stagionatura e per i piatti tipici piemontesi come la bagna cauda, la finanziera e gli agnolotti, si abbina molto bene con secondi di selvaggina.